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Lo sapevate che... |
Tradizioni, storie e leggende
Filò
In inverno era consuetudine che le persone si riunissero alla sera nelle
stalle per recitare il rosario e raccontarsi i fatti accaduti.
Alcune persone poi sapevano raccontare delle storie.
C'era anche chi leggeva dei libri presi dalla biblioteca della canonica.
In estate, invece, ci si fermava a parlare sulla porta di casa, ma non
si faceva filò perché il lavoro era molto, tutti erano stanchi e al
mattino seguente ci si doveva svegliare molto presto.
Momenti particolari
Abbeveramento del bestiame: ogni sera le
mucche venivano fatte uscire dalla stalla e portate alla fontana in
piazza a bere, poiché l'acqua non c'era nelle stalle e nemmeno nella
maggior parte delle case.
Al ritorno dalla campagna
La visita di persone particolari: ogni tanto
passava il "moleta" e i "clomeri", cioè persone che
vendevano coltelli e affilavano le lame che c'erano in casa, oppure
vendevano fili e altre mercerie.
La macchina per battere il grano: a partire
dalla metà degli anni '30 veniva portata in paese una macchina per
battere il grano. Essa si fermava finchè non veniva raccolta tutta la
produzione di grano.
La "caseraa": era il momento in cui
presso il caseificio veniva fatto il formaggio in base ai litri di latte
conferito.
Ogni famiglia portava la legna per il fuoco e andava a "battere"
il burro.
Il formaggio veniva tenuto per un po' di tempo a stagionare ma poi
bisognava portarlo a casa.
La filatura della lana: le pecore venivano
tosate e si filava la lana nelle case.
Poi questa veniva utilizzata per confezionare maglie, calzini, e altri
indumenti che "pungevano" non poco per la ruvidità del
materiale.
La pulitura dei rami: le donne si mettevano
alla fontana e lucidavano tutto il pentolame di rame che poi veniva
messo ad asciugare.
La "liscia": si lavavano i panni e
dopo averli risciacquati si mettevano in una "brenta" per
coprirli infine con un altro panno. Intanto si faceva bollire dell'acqua
in una pentola alla quale si addizionava della cenere.
Una volta portata ad ebollizione si versava sopra i panni e si lasciava
raffreddare.
A questo punto bastava togliere e sciacquare i panni. 'acqua rimasta
veniva impiegata per lavare i pavimenti.
La leggenda delle strie
La tradizione vuole che lungo la strada che va alle Piazze (lavine)
si sentano ridere le streghe.
C'era un tempo un detto a riguardo che diceva: se le streghe ti fanno
saltare una "brenta", ti ritroverai a Brentonico.
La storia di Nostra di Castelbarco
Risale agli anni fra il 1530 e 1540 e ci commuove ancora la triste
storia d'amore di Nostra, figlia del barone Nicolò di
Gresta-Castelbarco. Nostra si era innamorata di un giovane barone
Madruzzo, che abitava nel Castel Maggiore di Brentonico.
Il loro amore venne severamente osteggiato dalla famiglia di Nostra,
nemica dei Madruzzo, principi di Trento, a motivo della lite per il
possesso dei Quattro Vicariati. Nostra disperata tentò il suicidio
gettandosi dalla rupe di Castel Gresta; ma fortunatamente di salvò ed
alla fine si sottomise alla volontà paterna e sposò il conte
Vinciguerra d'Arco.
Il ricordo del loro matrimonio è inciso nell'affresco del presbiterio
della chiesa di S.Rocco di Caneve d'Arco. La storia venne pubblicata in
un noto romanzo dell'ottocento di Pietro Alessandrini.
Trato marzo
Gli ultimi giorni di marzo i giovani del paese si riunivano: quelli di
Ronzo al Fos dal Albi, e quelli di Chienis ai Dossier, per urlare questa
filastrocca:
"Trato marzo su questa tera
per sposar na figlia bela.
A chi la dente?
La dem a…(generalmente si diceva il nome del fidanzato)
E per dota che ghe dente?
En par de boi o en par…(la risposta era varia)
Denteghela,no denteghela…
La è da maridar!
Le en contrat da far!"
Corpus Domini
Per la festa del corpus Domini si faceva la processione lungo le vie
del paese. Fino al 1937 si prendevano dei pali di legno (stanghe) e si
collocavano lungo la strada.
Veniva poi fatta passare una fune attraverso questi e lì si infilavano
delle lenzuola bianche.
Le stanghe erano adornate con dei fiori, soprattutto di maggiociondolo (egheni).
Dopo il 1937 si continuò a mettere solo i fiori.
Alcuni dei bambini che facevano la comunione venivano vestiti da
angioletti.
Madonna Assunta-15 agosto
Veniva portata in processione la statua della Madonna (l'attuale statua
dell'Assunta fu acquistata negli anni '30, prima veniva portata una
statua più antica attualmente a Trento per motivi di conservazione).
La processione veniva organizzata dalla Confraternita del Santissimo (uomini
vestiti con tonaca bianca e mantello rosso e donne con veletta nera e
medaglia celeste).
Le persone procedevano divise in due file.
Lungo il percorso venivano messe alle finestre le lenzuola e le coperte
più belle.
La processione era accompagnata dalla banda del paese allora formata da
circa una ventina di persone.
Tale banda suonava in piazza in alcune occasioni particolari e anche a
qualche funerale se veniva richiesto.
Festa di S.Michele Arcangelo-29 settembre
Era la festa del patrono.
La vigilia si suonava campanò (un modo particolare di suonare le
campane.
In questo giorno si festeggiava anche la fine ufficiale del pascolo.
Le mucche venivano adornate con bacche rosse, rametti di abete e qualche
fiore prima di tornare in paese.
Il pascolo delle mucche
Molti bambini da giugno a novembre erano impegnati nel portare le mucche
al pascolo.
Venivano affidati loro gli animali della propria famiglia ma anche di
altre persone.
Ogni giorno partivano dal paese per raggiungere i pascoli.
Quelli che andavano nei pascoli più vicini venivano chiamati "vacheroti",
gli altri si allontanavano di più andando anche in Gombim e Bordala.
Il pascolo continuava fino a novembre, ma dopo S.Michele non si andava
più nei pascoli lontani.
Ai bambini veniva dato un pezzo di pane, un po' di formaggio o un po' di
lucanica (mortadella) e questo era il pranzo.
Al pascolo si portavano anche muli, cavalli, pecore e capre.
Anche qualche adulto si occupava del pascolo.
Benedizione pasquale delle case
Il parroco, assieme ad il sacrestano, passava a benedire le famiglie.
Sul tavolo veniva messo un cesto di uova e dei biglietti della comunione
pasquale (immagini date a chi si accostava alla comunione il giorno di
pasqua). T
erminata la benedizione le uova venivano donate al parroco.
Carnevale
Alcuni giovani si mascheravano e andavano in giro nelle "ere"
dove si ballava e si faceva qualche scherzo.
In certe "ere" si mettevano in scena anche delle piccole
commedie.
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