I Castelbarco di Gresta e dei Quattro Vicariati.
L'invasione francese del 1703.
Dal giugno1663 i Signori di Gresta-Castelbarco, dopo
l'estinzione della famiglia Madruzzo, diventarono Baroni dei
Quattro Vicariati, Ala, Avio, Brentonico e Mori.
Acquisirono
così i castelli di Brentonico e di Avio; elessero tuttavia
a sede dinastiale il palazzo di Loppio, che giace sul
territorio di Gresta, presso il vecchio confine con
Brentonico e con Mori.
La famiglia divenne più illustre ed
accrebbe in potenza e ricchezza, anche attraverso matrimoni
favorevoli, particolarmente con i principi di Simonetta e
con i Visconti di Milano, dei quali assunse cognome, titoli
e beni. Elessero inoltre un "maggiorasco" per
sostenere il proprio "splendore".
Alla fine del
luglio del 1703, nel corso della guerra di successione di
Spagna, l'armata francese comandata dal duca di Vendôme
arrivò nella Vallagarina, a Molina di Mori venne apprestata
una fonderia di palle di cannone, e nella Val del Sarca; l’esercito
francese avrebbe dovuto conquistare Trento, collegarsi con i
bavaresi nel Tirolo e poi marciare contro l’esercito
imperiale.
Un distaccamento francese occupò la Val di
Gresta, prese e distrusse Castel Gresta ed il Palazzo di
Loppio.
Prima di ritirarsi in Italia i francesi, che non
raggiunsero i propri obiettivi, devastarono la Val del Sarca,
incendiarono parte di Mori e Isera, incendiarono tutti i
paesi di Gresta, perché non accettarono di pagare un
riscatto enorme.
Castel Gresta non venne più ricostruito.
Il palazzo di Loppio, dopo la distruzione, venne ricostruito
e divenne una delle più grandi, belle e ricche residenze
nobiliari del Trentino.
I Conti Castelbarco vivevano
tuttavia gran parte dell'anno a Milano e nelle loro vaste
proprietà in Lombardia; amministravano le loro
giurisdizioni feudali attraverso capitani e vicari e le loro
vaste proprietà familiari attraverso amministratori.
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