La giurisdizione di Nomesino, Lenzima e
Patone - Castelcorno
Con il testamento di Federico di
Castelbarco del 1358 Gardumo venne spartito nella
giurisdizione di Castel Gresta che comprendeva Ronzo,
Chienis,
Varano,
Pannone,
Valle ed in quella del castello di
Nomesino, che comprendeva Manzano,
Nomesino e
Corniano.
La
giurisdizione di Nomesino rimase collegata a Monte Albano-Mori
fino al 1440, quando i Veneziani conquistarono e distrussero
il castello di Nomesino; da allora non vennero più
ricordati né il castello di Nomesino né Corniano.
Manzano
e Nomesino furono da allora compresi nel Capitanato di
Rovereto durante il dominio della Repubblica di Venezia e
anche successivamente dal 1509 fino al 1531, quando si
risolse una vertenza fra Massimiliano imperatore ed il
principe-vescovo di Trento sulla pertinenza tirolese o
vescovile della giurisdizione di Castelcorno, assegnata ai
Liechtenstein, che rimase al Principe vescovo.
Castelcorno
è arroccato su una rupe che si confonde con la parete
rocciosa del Monte Biaena, posta tra i paesi di Patone e
Lenzima. La giurisdizione comprendeva Isera, paese
principale dove ben presto ebbe sede, ed inoltre Lenzima,
Patone, Marano, Folàs, Reviano.
Questi paesi appartenevano
all’antica Pieve di Lagaro e al “Comun Comunale Lagarino”.
Al 1170 risale la prima notizia della "Comunitas de
Lagaro" o "Comun Comunale Lagarino", entità
che amministrava le vaste proprietà comuni dei paesi della
Pieve di Lagaro.
Ai Liechtenstein, baroni di Castelcorno,
vennero assegnati e incorporarono allora nella loro
giurisdizione, che era troppo piccola, anche i due paesi
orientali di Gardumo, che un tempo dipendevano dal castello
di Nomesino.
Per questo fatto protestarono i Castelbarco,
Signori di Gresta, che accampavano diritti su Manzano e
Nomesino, oltre che su Castelcorno.
Essi, infatti, nel 1507
avevano intentato anche una congiura con il fine di occupare
quel castello; ma la congiura non riuscì.
I baroni
Lichtenstein concessero nel 1599 dei privilegi ai loro
sudditi di Castelcorno-Isera.
Nel 1759 la giurisdizione di
Castelcorno-Isera, con i nostri due paesi di Manzano e
Nomesino, ritornò all'amministrazione diretta del
principe-vescovo di Trento fino alla caduta del feudalesimo.
Durante il napoleonico Regno d'Italia Manzano e Nomesino
vennero aggregati al comune di Pannone con gli altri cinque
paesi di Gardumo-Val di Gresta, che così ritrovò la sua
unità.
Gli altri paesi della giurisdizione di Castelcorno
formarono invece il comune di Isera.
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