Cavolo
Con il nome di cavoli si identificano una serie di
varietà della stessa specie, tra cui ricordiamo: il
cavolfiore (brassica oleracea var. botrytis), il cavolo
broccolo (brassica oleracea var. italica), il cavolo
cappuccio (brassica oleracea var. capitata), il cavolo verza
(brassica oleracea var. sabauda), il cavolo di Bruxelles (brassica
oleracea var. gommifera), il cavolo cinese (brassica
pechinensis), il cavolo rapa (brassica oleracea var.
gongyloides).
La storia
Il cavolo è originario del bacino del Mediterraneo, ed è
una coltura molto antica. I Romani ritenevano che avesse il
potere di scacciare la malinconia e la tristezza; sempre i
romani usavano mangiarlo crudo, prima dei banchetti, per
aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool. Ancor
oggi, in alcuni paesi dell’Europa dell’est, se ne
mangiano le foglie crude dopo aver esagerato con la vodka.
Peraltro, Catone attribuiva la proverbiale salute di ferro
dei romani alla grande quantità di cavoli che
caratterizzava la loro dieta.
Aspetti nutrizionali e virtù
terapeutiche
Il cavolo, per la vastità delle sue indicazioni
terapeutiche e per l’efficacia della sua azione, è degno
di far parte del gruppo di verdure-piante medicinali di
maggiore utilità terapeutica, insieme ad aglio, cipolla,
carota e salvia. Contiene vitamine A, B1, B2, B6, C, D, E,
K, PP; arsenico, bromo, calcio, cobalto, ferro, fosforo,
iodio, rame, manganese, magnesio, potassio, zinco, zolfo,
clorofilla, diversi aminoacidi, mucillagini e saponine.
Grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie,
cicatrizzanti e depurative, dall’uso quotidiano di cavolo
crudo o del suo succo centrifugato (anche per uso esterno)
possono trarre beneficio varie malattie e disfunzioni come
astenia, acne, ascessi, artrosi e artriti, cistiti,
emorroidi, infiammazioni delle vie aeree (faringiti,
tonsilliti, laringiti, tracheiti, bronchiti, polmoniti),
insufficienza epatica, ulcere gastriche, duodenali e
peptiche, enteriti, coliti, parassitosi intestinali,
stitichezza. E’ inoltre efficacissimo nel prevenire e
curare dermatiti, ascessi, punture di insetti.
Da tempo, inoltre, si conoscevano le virtù anticancro dei
cavoli; ora ne è stato scoperto anche il perché. Questi
ortaggi sono infatti ricchi di indoli, sostanze che agiscono
inattivando chimicamente gli agenti cancerogeni, soprattutto
per i tumori al colon e al seno, in quanto influenzano il
metabolismo degli estrogeni.
Una ricerca compiuta su 600 uomini all’università dello
Utah ha messo in rilievo che un consumo regolare di cavoli
riduce fino al 70% il rischio di tumore al colon, come pure
la formazione di polipi al retto. Addirittura, basta
consumare cavoli una volta ogni 1-2 settimane per ridurre
questo rischio di quasi il 50%. Anche l’azione antiulcera
è stata documentata: i cavoli contengono un’altra
sostanza, il gefarnato, usato da tempo come base di farmaci
antiulcera.
Questo composto ha il potere di rinforzare la
mucosa dello stomaco proteggendola dagli attacchi degli
acidi. Sembra inoltre che il cavolo abbia proprietà
antibiotiche, specie nei confronti dell’ Helicobacter
pylori, il batterio ormai ritenuto la causa principale delle
ulcere. Una curiosa indagine compiuta negli Stati Uniti tra
100 detenuti della prigione di San Quintino sofferenti di
ulcera ha mostrato che con due sorsi di succo di cavolo al
giorno l’ulcera è guarita nel giro di tre settimane.
E’ importante ricordare, peraltro, che qualsiasi tipo di
cavolo è più digeribile, più salutare e gradevole crudo
che cotto. Un cavolo bollito richiede più di quattro ore
per essere digerito, mentre per quello crudo ne bastano due.
I crauti
Un discorso a parte vale per i crauti, cibo squisito e tra i
più salutari che si conoscano. Non solo perché i cavoli
sono una pianta medicinale di per sé, ma anche perché il
processo di fermentazione necessario per trasformare i
cavoli cappucci in crauti aggiunge loro ulteriori virtù
terapeutiche. Infatti, se la fermentazione è eseguita
correttamente, si produce una grande quantità di acido
lattico (simile a quello contenuto nello yogurt). L’acido
lattico svolge un’azione regolatrice, antifermentativa,
depurativa e disinfettante a beneficio dell’intestino,
potenziando al contempo l’attività della flora
intestinale. Ovviamente, per esplicare le loro virtù, i
crauti non andrebbero cotti e tantomeno con la pancetta,
bensì consumati a crudo conditi con un po’ di olio
extravergine di oliva. Per molti disturbi gastrici e
intestinali è ottimo il succo bevuto al mattino a digiuno.
I crauti sono anche una fonte importante di vitamina C nel
periodo in cui gli agrumi non sono disponibili.
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