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Santuario di Monte Albano |
Chiesa di S. Maria di Monte Albano
Il santuario di Monte Albano, dedicato all’Annunciazione, si erge a
picco su uno sperone roccioso che domina Mori, dal quale si gode un
vasto panorama sulla Val Lagarina, la valle del Cameras e l’altopiano di
Brentonico.
La località è raggiungibile facilmente attraverso la mulattiera che sale
da Mori, la stessa che porta ai ruderi del castello di Albano.
Due edicole sacre del XVII secolo, una con una la statua
dell’Addolorata, opera di Luigi Bombana, preludono al santuario, che si
erge al sommo di una rustica scalinata, preceduto dal piccolo sagrato.
Annesso al santuario è l’edificio dove alloggiavano gli eremiti,
incaricati di custodire la chiesa, di vigilare sugli incendi e di
suonare la campana della scuola.
La chiesa, costruita nel 1567, a seguito dell’intensificazione del culto
mariano promosso dal Concilio di Trento, ha una semplice struttura a
capanna, sormontata da un tiburio ottagonale. Il possente campanile, in
pietre da taglio, alleggerito da eleganti bifore e coperto da una
cuspide in cotto, si rifà al romanico veronese, stile che caratterizza i
campanili più antichi della Val Lagarina, fra i quali S. Biagio, S.
Stefano e Mori Vecchio, a Mori, palese testimonianza della penetrazione
della cultura figurativa veronese nel Basso Trentino
Sul lato verso la valle è stato posto da tempo un grande orologio,
illuminato anche la notte.
La semplice facciata è arricchita da un portale e da due finestre
laterali dai profili barocchi in marmo rosso, realizzati dallo scultore
Valentino Lucchi nel 1757. La porta è ornata da sei rilievi di Luigi
Bombana, scultore di Mori del XX secolo.
L’interno venne trasformato verso la metà del Settecento da Domenico
Sartori di Castione.
Modeste ma piacevoli, le pale d’altare barocche raffigurano episodi
della vita di Cristo.
L’altare maggiore, del 1692, è opera dello scultore Domenico Rossi,
detto il Manentino, autore di altari in marmi policromi nella chiesa di
S. Maria Assunta di Arco.
La posizione panoramica, i ruderi del castello di Albano, i muretti di
sostegno dei piccoli campi coltivati – è di impianto recente un
rigoglioso uliveto – i grandi massi di frana sparsi fra la vegetazione
boschiva fanno del santuario di Monte Albano un luogo di particolare
suggestione.
Per saperne di più:
C. MENEGAZZI, Barocco a Monte Albano, in “el Campanò de San Giuseppe”,
1996
Ruderi del Castello di Albano e santurario di Monte Albano
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