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 Cultura e storia
    
   

Varano

Varano, posto al limitare della conca dell’alta val di Gresta, si raggiunge da Valle San Felice superando un dislivello di 300 metri.
Il villaggio gode di una posizione dominante che spiega l’antica origine dell’abitato (il nome, frequente in Italia, deriva da un prediale romano) e la presenza di scarsissimi ruderi di una costruzione castellana in cima al Dos Grom, indicata dalla tradizione come resto di una torre di avvistamento dei signori di Gresta.
Anche se minuscolo, il paese consta di quattro nuclei, tipico quello delle Arche, che prende il nome dai grandi arconi, ora tamponati, su cui poggiavano un tempo le abitazioni.
Edificio caratteristico è quello dotato di una bifora, datata 1877, ornata da un mascherone e sormontata da un curioso personaggio baffuto abbigliato in vesti femminili.

La chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano dimostra il florido periodo attraversato da Varano, come da tutta la Val di Gresta, nel XVI secolo.
In posizione panoramica, con a lato il minuscolo cimitero, la chiesa cinquecentesca, con facciata a capanna, conserva all’interno l’originale pavimento in cotto -frequente nelle case di Varano e di Pannone- e frammenti di pregevoli affreschi cinquecenteschi, opera dei pittori vaganti che all’epoca percorsero la valle. E’ visibile una Madonna con Bambino, dipinta in toni delicati, ma un restauro porterebbe a scoprire sotto le malte altri cicli affrescati di cui s’intuisce la presenza.
Sull’altar maggiore la pala con i santi Fabiano e Sebastiano, dipinta nel 1924 da Enrico Less, che ha collocato i due santi davanti a un arco romano ornato da un medaglione con inserito il proprio autoritratto.
L’altare laterale è in stucco a imitazione del marmo e vi è collocata una tela del XVII secolo raffigurante la Madonna con i santi Rocco, Valentino e Lucia, particolarmente cari alla devozione popolare.

Inserire foto della pala, da rifare rispetto a quella fatta

Di Enrico Less è anche l’affresco con i santi Giacinto e Marta che orna il Capitel del Giacinto, eretto nel 1957.

Segni della Prima Guerra mondiale sono raggiungibili attraverso agevoli sentieri: la Pinca, grande roccia sulla sommità del monte Creino che ospita una galleria e un osservatorio, una caverna utilizzata come cucina di guerra in località Secer e altri manufatti alle Balere, sulle pendici orientali Creino.


Per saperne di più

A. LESS - L. FLOSS, I nomi locali dei comuni di Mori e Ronzo-Chienis.. Trento,1995
E. TRANQUILLINI, Il cestaro di Varano in Val di Gresta, in “I Quattro Vicariati”, n. 73, 1993
 

Le trincee

La linea difensiva del Creino e dello Stivo

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 Coordinamento testi: Katia Angeli, Norma Benoni, Michela Luise

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