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Santa Barbara |
Sulla sella posta tra il Monte Stivo ed
il Creino sorse all'inizio della Prima guerra mondiale un
grande baraccamento militare austro-ungarico, il più
importante dei dintorni, nel quale vi erano soprattutto
artiglieri, che dal Monte Creino cannoneggiavano le
postazioni italiane del Monte Altissimo. Il villaggio era
collegato ad Arco da una teleferica elettrica, che
raggiungeva la cima dello Stivo; era sufficientemente
distante dal fronte, essendo nella prima retrovia, ed era
confortevole sia per la truppa che per gli ufficiali, i
quali potevano scendere con gli sci dalla cima dello Stivo o
cavalcare verso Castìl e Bordala; la cucina era ottima e le
granate cadevano lontano.
Nell'autunno del 1915 il
comandante del II Absch.Sig.Colonnello Lorez Covin propose
di edificare nel mezzo del campo militare un capitello
dedicato a S.Barbara; esso venne progettato dal comandante
di battaglione Sig. Capitano Eduard Frick in forma di
granata, come un grande ex-voto; venne infine costruito
dall'Unt.-Jäger Alois Picler. Quest'ultimo era figlio di un
capomastro di Bressanone e nell'esercito era addetto alla
costruzione dei manufatti militari in cemento armato.
Il
capitello, decorato con rami di abete, venne inaugurato il 4
dicembre 1915, festa di S.Barbara, patrona degli artiglieri.
Davanti ad esso si celebrarono le messe da campo e divenne
il centro ed il simbolo del grande villaggio militare.
Alois
Picler morì poco dopo l'inaugurazione del capitello,
colpito proprio da una granata mentre con la teleferica
scendeva dal Creino per trasferirsi ad un altro fronte.
Conosciamo la vita dei militari nel grande villaggio
militare di S.Barbara soprattutto attraverso il diario del
tenente Felix Hecht, trasferito sul Creino dal 21 ottobre
1916 al 7 febbraio 1917. Egli descrisse questi luoghi
lasciandoci alcune fra le più belle e commoventi pagine
sulla Grande guerra nel Trentino.
Dopo la guerra gli
abitanti di Chienis conservarono lo strano capitello che ben
presto diede il nome di S.Barbara alla località,
riconvertita in campagna, e poi al villaggio turistico sorto
fra il 1960 e 1970 dove c’era il grande villaggio militare
austro-ungarico.
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